Strade

di Piergiorgio Da Rold

 

In origine il nome dato ai cristiani era “quelli della strada” (At. 9, 2), cioè gente in cammino che inventava strade nuove per raggiungere gli altri e tutti insieme per andare verso Dio. Il tema della STRADA è quindi una istruttiva metafora della vita. Ognuno di noi ha già percorso, sta percorrendo e percorrerà strade diverse: strade a volta larghe, belle, veloci, ma spesso anche strade tortuose e pericolose, strade piene di curve e di buche. Sicuramente ci siamo trovati di fronte a strade sbarrate e siamo stati costretti a prendere una deviazione.

Qualche volta ci siamo trovati a percorrere strade infide e ci è capitato di rimanere impantanati, incapaci di proseguire o addirittura vittime di un incidente. A volte ciò che avevamo davanti era un intricato labirinto di strade che portavano in tutte le direzioni. Qualche volta forse ci è capitato di percorrere una strada contromano; una strada sulla quale tutti gli altri andavano nel verso opposto e ci siamo chiesti: “Sto sbagliando io o sbagliano gli altri?”. Spesso la strada si è ridotta a un sentiero di montagna percorribile solo a piedi, con fatica.
Ogni giorno ci siamo trovati di fronte a un bivio e quindi costretti a scegliere dove andare, coscienti del fatto che scegliere un cammino significa comunque abbandonare gli altri perché, se si vuole andare ovunque, si finisce per rimanere fermi. Altre volte ci sarà capitato di viaggiare nella nebbia, incapaci di vedere la strada davanti a noi e il mondo che ci circondava.

Tutto questo ci porta a farci una domanda fondamentale: chi o che cosa muove i nostri passi? Cosa sto cercando? Qual è la mia meta? C’è un navigatore che mi può aiutare? Come voglio viaggiare, da solo o insieme a qualcuno? Le possibili risposte saranno tante quante le persone a cui poniamo le domande… Per alcuni possono essere il successo, il benessere, un lavoro importante, una bella casa, una grossa auto. Per altri al primo posto ci possono essere invece la famiglia, i figli, l’impegno in politica o nel volontariato. Come cristiani, qual è la meta della nostra strada e chi ci può dare indicazioni sul modo migliore per percorrerla? Ad Alatri in provincia di Frosinone, è stato riscoperto un labirinto dipinto ad affresco in una nicchia di una chiesa. Al centro, cioè alla fine del cammino, è rappresentato Gesù Cristo: ciò significa che è lui il centro, colui che può offrire un senso alla nostra vita. Così come è il Vangelo (= buona notizia) che può darci vitali indicazioni per scegliere e percorrere la strada migliore per vivere una vita vera. Non per nulla Lui si è definito: VIA, VERITÀ e VITA.

Ma questo ancora non basta. L’esperienza ci suggerisce, infatti, che se da soli si va veloci, insieme, però, si va più lontano. Per questo è necessario “camminare con il cuore”, anzi, avere “un cuore ricco di sentieri”.
Un cuore nel quale non ci sono muri, reticolati, strade sbarrate da pregiudizi ed egoismi. Nel labirinto, assieme alla figura di Cristo, dovremmo mettere anche le nostre comunità parrocchiali e la comunità più grande dell’intera umanità. Le due cose non sono in contrapposizione, anzi, una non può esistere senza l’altra.
Pensiamo alla ruota. Ogni raggio è una via diversa che porta verso il centro. Se io percorro quella via mi avvicino al centro, ma contemporaneamente mi avvicino anche a tutti coloro che stanno facendo il loro cammino sugli altri raggi.

Ma non è finita. Cristo non è solo la meta della strada, non è solo la strada vera per vivere al meglio la nostra vita. Lui è anche colui che, se vogliamo, ci accompagna passo dopo passo alla meta. A volte non lo vediamo, a volte sembra che ci chieda di portare delle croci troppo pesanti, a volte pensiamo che ci lasci da soli a percorrere una strada magari avvolta nella nebbia.