Gli ultimi 40 chilometri, una maratona per la scuola di Bevanana

di Piergiorgio Da Rold

 

Causa Coronavirus, quest’anno praticamente tutte le competizioni sportive sono state annullate. Niente atletica, niente calcio, niente corse in montagna, niente pedonate solidali.

Dal Madagascar, però, ci sono arrivate le immagini di una strana maratona che si è svolta in una delle zone più isolate ed inaccessibili del paese. Per raggiungere dalla capitale Antananarivo il villaggio di Bevanana, infatti, è necessario fare 130 chilometri in corriera fino alla cittadina di Moramanga, poi prendere un altro piccolo mezzo, chiamato taxi brousse, e, visto che a un certo punto la strada finisce, fare gli ultimi 40 chilometri utilizzando il passaggio (a pagamento) di una moto o di una bicicletta. Durante la stagione delle piogge, però, anche moto e biciclette non possono percorrere i sentieri, resi impraticabili dal fango, e superare i numerosi tratti di terreno allagato.

Per spostarsi, quindi, bisogna fare affidamento solo sulle proprie gambe. I malgasci sono abituati a camminare, ma certo non è facile fare 40 chilometri, magari con un bambino in braccio e una pesante borsa in equilibrio sulla testa.

Quella portata a termine da 12 malgasci è stata quindi un’impresa degna di essere quanto meno applaudita. Carichi ognuno di uno scatolone del peso di una quarantina di chilogrammi, hanno percorso a piedi quegli ultimi 40 chilometri per rifornire di materiale scolastico gli alunni della scuola di Bevanana.

Il progetto, finanziato da un volontario di “Insieme si può…”, si prefigge di garantire un supporto ai bambini che frequentano la scuola elementare costruita e finanziata dal villaggio.

L’arrivo dei portatori maratoneti (genitori degli alunni che si sono prestati gratuitamente al trasporto) è stato accolto da tutti con una grande festa, che ha avuto il suo momento culminante nella distribuzione del materia-le scolastico, costituito da 210 zainetti, da quaderni, penne e matite, lavagnette, più 190 grembiuli, che però sono stati confezionati sul posto per dare un guadagno ad alcune sarte locali.

L’impegno per il futuro è di continuare a sostenere questa scuola con altro materiale, il pagamento di parte dei salari dei maestri e magari con la costruzione di alcune aule in muratura che sostituiscano quelle attuali in legno e paglia.