Nel nostro Natale l’istruzione è donna

“Chi educa una donna educa un popolo” recita un proverbio africano. Discriminazioni di genere, povertà estrema, conflitti armati ed estremismo religioso sono solo alcune delle cause che in molti Paesi del mondo impediscono a bambine e ragazze di prendere posto tra i banchi di una scuola. Ma, sappiamo, le donne sono più propense a condividere le proprie conoscenze con il resto della famiglia e della comunità intera, per questo favorire il loro accesso all’istruzione e alla formazione diventa uno strumento per consentire la crescita di un intero sistema.

Per questo quest’anno vogliamo dedicare proprio a loro il nostro Natale solidale, rinnovando l’impegno per i numerosi progetti portati avanti in diverse parti del mondo da “Insieme si può…” a favore dell’alfabetizzazione, della formazione professionale e dell’emancipazione economica e sociale femminile, perché tutti questi siano diritti di tutti e soprattutto tutte, donne, ragazze e bambine, senza discriminazioni di alcun genere.

Nello specifico, sotto il filo conduttore de “L’istruzione è donna”, in questo Natale solidale di “Insieme si può…” vogliamo sostenere 4 progetti in 4 contesti molto diversi del mondo dove operiamo da tempo, sostenendo un totale di oltre 1.000 donne:

  1. AFGHANISTAN – Con il ritorno al potere dei Talebani, da agosto 2021 a moltissime ragazze e bambine è stato negato l’accesso a scuola. Da allora, il progetto che da anni ci vede impegnati per l’istruzione delle donne in Afghanistan si è reinventato: in piccole scuole segrete, le donne di RAWA – organizzazione con cui lavoriamo da oltre 20 anni – con coraggio e determinazione continuano a garantire non solo alfabetizzazione, ma anche formazione personale, sociale ed umana circa 800 tra le donne e ragazze più escluse e fragili del Paese.
  1. UGANDA – In Uganda del Nord, nella regione del Karamoja, si registrano tassi preoccupanti di analfabetismo tra le ragazze e le donne, di cui oltre il 70% non ha mai iniziato e/o completato l’istruzione primaria. I due anni di chiusura delle scuole quale misura di prevenzione della diffusione del Covid-19 hanno ulteriormente peggiorato la situazione, a causa del drammatico aumento di gravidanze e matrimoni precoci. Le percentuali di scolarizzazione e istruzione femminili sono ancora più basse per le ragazze e donne sieropositive a causa del forte stigma ancora causato dall’HIV. Nella provincia di Moroto, ci impegniamo a garantire corsi di alfabetizzazione e di formazione professionale a 80 ragazze e donne sieropositive del Karamoja, aiutandole anche ad avviare una piccola attività con prestiti di piccole somme con il metodo del microcredito.
  2. CIAD – In Ciad, oltre l’85% delle donne è analfabeta. Infatti, una bambina nata in questo Paese, al compimento del 15° anno di età ha più probabilità di essersi sposata che di aver frequentato una scuola. Infatti, il Ciad è il terzo Paese al mondo per matrimoni precoci, con il 70% delle ragazze che si sposano prima dei 18 anni. Nella Prefettura di Lagon, al fianco di don Benoit e degli altri Missionari di Novara attivi nella Diocesi di Pala, ci impegniamo a costruire un centro in cui bambine, ragazze e giovani madri possano trovare opportunità di istruzione e formazione, per rafforzare lo sviluppo delle loro capacità e migliorare la qualità di vita loro e delle loro famiglie. Si desidera così ottenere un circolo virtuoso, in cui donne e madri istruite riconoscano il valore di garantire a loro volta l’istruzione delle figlie.
  3. PROVINCIA DI BELLUNO – Fin dalla sua nascita, nel 1983, lo sguardo di “Insieme si può…” si è rivolto sia ai bisogni lontani che al territorio locale, dove l’Associazione è nata e dove si è radicata nel tempo. Da più di 10 anni questi interventi sul territorio della Provincia di Belluno si sono strutturati in un progetto specifico, “La povertà a casa nostra”, con l’intenzione di supportare in maniera strutturata le famiglie in difficoltà socio-economica residenti nel Bellunese, da un lato attraverso interventi concreti (sostegno per la spesa alimentare, le spese legate all’abitazione, le utenze domestiche, le spese mediche e scolastiche), dall’altro con l’accoglienza, l’ascolto e l’accompagnamento verso percorsi di autonomia e dignità. Dall’inizio del 2022 siamo a fianco di oltre 150 famiglie, in collaborazione con i servizi sociali istituzionali e la rete di associazioni del territorio, e in particolare 24 di questi nuclei sono rappresentati da mamme sole con figli minori a carico, che supportiamo sia attraverso l’accompagnamento e il supporto morale che nelle esigenze materiali, con un’attenzione particolare alle spese scolastiche dei figli, convinti che attraverso l’accesso equo e dignitoso all’istruzione passi la strada per il riscatto dell’intero nucleo familiare.