Immagini e parole dal 38° incontro annuale di Insieme si può

Domenica 17 ottobre si è svolto a Longarone il 38° incontro annuale dell’Associazione Gruppi “Insieme si può…” onlus ONG. Una giornata di festa, formazione, riflessione, un momento per riunire i volontari e i simpatizzanti di ISP e condividere i valori fondanti dell’Associazione; tema portante e filo conduttore dell’incontro 2021 “Cosa ne facciamo dei nostri soldi”.

La mattinata è iniziata con i saluti del presidente Daniele De Dea, del direttore Daniele Giaffredo e con l’intervento dall’Uganda – che leggerete alle pagine 5 e 6 – del fondatore Piergiorgio Da Rold. Ha preso poi la parola don Renato Sacco, Consigliere Nazionale di Pax Christi, con un approfondimento sugli investimenti del governo italiano nelle spese militari di cui trovate una sintesi a questo link.

Per dare seguito con esempi concreti a quanto detto da don Renato Sacco è stato proposto ai presenti un laboratorio, che ha permesso di esaminare due esempi di vendita di armi italiane a Paesi coinvolti in conflitti armati e dell’utilizzo delle stesse a danno della popolazione civile. Divisi in piccoli gruppi, i partecipanti hanno analizza-to le licenze per l’esportazione di armi concesse dal Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale (tante, troppe per essere concesse proprio dal Ministero che finanzia il sostegno alle vittime di guerra nel mondo!), i pagamenti registrati dal Ministero dell’Economia e le esportazioni dei registri dell’Agenzia delle Dogane. Questa analisi ha permesso di comprendere quali armi vengono vendute ogni anno, per quale importo, da quali industrie e a quali Paesi. Nello specifico, si sono analizzati due casi: l’esportazione di 15 lanciamissili all’Arabia Saudita (utilizzati contro i civili in Yemen) e di 7 aeromobili d’attacco A29 venduti alla Turchia (usati contro la popolazione curda di Afrin, Siria).

Questo laboratorio ha suscitato grande indignazione nei presenti, aiutando a cogliere la dimensione e gli effetti dell’esportazione di armamenti italiani a Paesi in conflitto e dell’utilizzo degli stessi in violazione dei diritti umani. A conclusione, è stato fondamentale notare come con l’importo necessario per l’acquisto di 15 lanciamissili si potrebbero costruire 135 casette per le famiglie più povere del Madagascar, mentre con i 2 milioni necessari per 7 aerei A29 si potrebbero realizzare ben 75 scuole in Uganda o 400 pozzi in Karamoja che darebbero acqua a 120.000 persone… Se solo si decidesse di esportare Vita anziché morte.

Il pomeriggio è poi proseguito con l’intervento di Diego Belli e di Andrea Carnio sulla finanza etica e gli investimenti sostenibili (trovate un approfondimento di queste tematiche nell’intervista a Diego questo link), e dal racconto di alcune semplici storie di grandi investimenti scritte dai progetti internazionali e locali realizzati da Insieme si può nel tempo (una delle storie è narrata a questo link).

La giornata si è conclusa alle ore 17 nella chiesa di Longarone, con il concerto “Alla ricerca di Simurg – Musiche e voci dal mondo verso la rotta balcanica”, un evento straordinario con 60 coristi provenienti da tutto il mondo, che attraverso il linguaggio universale della musica hanno intrapreso un cammino a tappe per mantenere viva l’attenzione su uno dei percorsi migratori ancora troppo poco conosciuti nella loro drammaticità, e sull’importanza di valori come la solidarietà, l’umanità e la ricchezza dell’incontro tra le culture. Qui di seguito la testimonianza di una delle protagoniste del concerto:
“Finalmente la primavera arrivò anche a Longarone. Il segno più evidente furono le rondini, che conobbero il Vajont allo schiudersi dei primi fiori: arrivate in paese, esse volavano come impazzite tra i pochi muri rimasti, cercando i posti consueti per nidificare. Entravano dentro le aule della scuola, sbattendo le ali, disorientate”.  (Ricordo della maestra Teresa D’Incà – 1964)
A pochi giorni dall’anniversario del Vajont, l’intreccio con il passaggio dello stormo “Alla ricerca di Simurg”. Una storia che traccia rotte nel cielo per incontrare quelle sulla terra… La storia possibile di un’utopia, quella che dopo un viaggio per mare e per terra ci vede tutti uccelli migranti, alla ricerca di una risposta al bisogno di senso e di una pista per trovare la propria parte nel mondo. Cocai veneziani, aquile della Costa d’Avorio, aironi del Tagliamento, condor, colibrì e cormorani hanno portato il loro canto, garriti calabresi, cinguettii rumeni, pigolii in pidgin english e trilli in tedesco e in ungherese. Cantori della Rotta Mediterranea che volgono lo sguardo ai fratelli e alle sorelle in cammino lungo la Rotta Balcanica.
A Longarone sono saliti sulla carovana della musica al fianco di ISP lo SPI-CGIL BL, le Bretelle Lasche, Danza e Musica senza Confini, Scuole in Rete e Amici, CPIA, Belluno 3- Agesci, Scuola Penny Wirton Limana.
Ci piace credere che quelle rondini abbiano trovato “casa” in questo viaggio che prosegue nell’attraversare il mondo moltiplicando la miriade di antichi e nuovi echi di coraggio e speranza. D’altronde… “Vola solo chi osa farlo”, diceva Luis Sepùlveda.
E non è finita! chiunque può donare uno strumento musicale, che la carovana raccoglierà e porterà con sé nel proseguimento del suo viaggio: la musica sarà messaggera di nuove relazioni e gli strumenti musicali diventeranno oggetto-testimone dell’incontro oltre i confini (per informazioni federica@365giorni.org o telefonare al n. 0437 291298).