
Una maratona solidale iniziata 32 anni fa
Claudio Canins da 29 anni è il direttore della Maratona dles Dolomites-Enel, granfondo ciclistica la cui 38a edizione si correrà domenica 6 luglio in Alta Badia e di cui ISP da 16 anni è con grande orgoglio partner solidale. Il racconto di come è nata la collaborazione con ISP in realtà ci porta ancora più indietro, a quando 32 anni fa ha fatto il servizio civile al Centro Missionario di Belluno, conoscendo Piergiorgio Da Rold e i Gruppi “Insieme si può…”.
Presentati brevemente.
Sono Claudio Canins, ho 52 anni e vivo a Badia in Provincia di Bolzano. Ho due figlie di nome Emily e Jasmin, rispettivamente di 14 e 10 anni, e convivo felicemente da 24 anni con Silke. Nella vita seguo – oltre la Maratona – anche un’impresa di famiglia.
Come ti definiresti in tre parole?
Direi riservato, equilibrato e responsabile.
Come definiresti ISP in tre parole?
Con tutto quello che fa è difficile definire ISP in sole tre parole… Ci proviamo: solidarietà, sviluppo e cambiamento.
Come hai conosciuto ISP?
Ho avuto la fortuna di prestare servizio civile presso il Centro Missionario Diocesano di Belluno ai tempi di Piergiorgio Da Rold e di don Sergio Buzzatti. In quell’anno ho avuto modo di conoscere molte persone attive nei Gruppi ISP e soprattutto il loro modo di lavorare.
Da molti anni sei il direttore del Comitato Maratona dles Dolomites, che organizza l’omonima manifestazione ciclistica in Alta Badia. Immaginando di parlare a qualcuno che non la conosce, ci descrivi che cos’è la Maratona dles Dolomites-Enel?
La Maratona dles Dolomites è un’esperienza unica che permette a migliaia di appassionati di ciclismo di vivere l’emozione di pedalare nel cuore delle Dolomiti, circondati da panorami mozzafiato e con le strade chiuse al traffico. È un weekend dedicato all’amicizia, alla passione per la bicicletta. È un vero e proprio rito, un momento di pura gioia condivisa, che unisce persone da tutto il mondo in un’unica grande celebrazione della bici e della montagna. Un evento a cui un ciclista deve partecipare nella propria vita.
Come è nata la collaborazione tra ISP e Maratona, giunta ormai al 16° anno?
Tanti anni fa abbiamo collaborato con un’associazione di volontariato altoatesina. Quando è arrivato il momento di cambiare, è stato naturale per me proporre una collaborazione con ISP. L’anno che ho trascorso a Belluno, insieme a Piergiorgio, mi ha dato davvero tanto, in ogni senso. Quel periodo è stato un dono, e sentivo il dovere di restituire almeno in parte tutto quello che mi è stato dato. Conoscendo poi la realtà, sapevo che il denaro raccolto finiva in buone mani.
E da dove viene l’idea delle iscrizioni solidali?
Volevamo raccogliere dei fondi per dei progetti di solidarietà e inizialmente abbiamo pensato a un sistema che viene usato molto nei paesi anglosassoni, ovvero spingere i partecipanti a legarsi a delle associazioni per raccogliere poi singolarmente del denaro. Lo abbiamo inserito nel nostro contesto, ma senza grandi risultati. A quel punto ci siamo inventati, vista la grande richiesta di iscrizioni, le iscrizioni con prezzo maggiorato, con la parte eccedente della quota devoluta in beneficenza: i risultati sono stati da subito estremamente positivi.
Qual è secondo te l’importanza di destinare una parte del ricavato delle iscrizioni a progetti che promuovono lo sviluppo umano e la dignità in Italia e in diverse parti del mondo?
Sinceramente a noi non manca nulla, viviamo in un territorio dove il benessere la fa da padrone. È importante avere la consapevolezza che milioni – anzi, miliardi – di persone non hanno la nostra fortuna, e pertanto riteniamo giusto fare la nostra parte, dare il nostro piccolo ma importante contributo.
Qual è la “benzina” che dopo tanti anni ti motiva ancora nell’organizzazione di una manifestazione diventata così importante, ma proprio per questo immaginiamo anche molto complessa?
Ho visto crescere la Maratona, i primi anni come volontario e da ormai 29 anni come direttore e soprattutto come appassionato dell’evento. Ho vissuto tutti i cambiamenti che in questi anni lo hanno contraddistinto. L’emozione con cui i partecipanti ed i volontari vivono l’evento, condita da questa continua ricerca di cambiamento e di miglioramento, fanno sì che ogni anno sia una nuova sfida tutta da vivere.
Cosa ti auguri per il futuro della Maratona dles Dolomites-Enel?
Che possa mantenere lo standard qualitativo raggiunto e che possa continuare a dare la gioia a migliaia di persone di vivere questa esperienza.
E per il futuro di ISP?
Di continuare con successo a impegnarsi per un mondo migliore.
Per concludere, cosa significa per te essere ISP?
Continuare quello splendido percorso iniziato 32 anni fa a Belluno.