Una lettera da Morogoro, Tanzania

Ci arriva da Morogoro una lettera di aggiornamento sul progetto TZ del Sostegno a Distanza: la consegniamo a voi sostenitori.

Carissimi amici e benefattori dell’ associazione Insieme si può, vi giunga gradita questa breve lettera- relazione, per farvi partecipe della situazione della nostra missione che voi conoscete e aiutate da tanti anni.

Gesù un giorno ebbe a dire: “I poveri li avrete sempre con voi” . Noi sperimentiamo quanto vere siano queste parole. Quasi ogni giorno incontriamo casi nuovi di povertà materiale, culturale e anche pratica: per esempio non sapersi difendere e non saper gestire il poco che hanno.

C’è chi non ha un euro per portare il bambino in ospedale. Il governo ha annunciato che i malati vanno curati gratuitamente, ma in ospedale continuano a calpestare i diritti dei poveri. La scuola deve essere gratuita per tutti, ma le scuole mancano di maestri, di aule, di banchi, di servizi igenici e le aule sono sovraffollate con anche 200 alunni per classe.

Noi pensiamo, come del resto abbiamo sostenuto sempre assieme a voi, che solo l’istruzione e la cultura potranno far uscire i poveri da certe situazioni di sofferenza e di disagio.

Quest’anno abbiamo avuto l’affluenza di tanti bambini che i genitori hanno trasferito nella nostra scuola sentendo gli ottimi risultati che la scuola ha raggiunto. Ma anche tanti bambini poveri i quali, o per incuranza dei genitori che non capiscono l’importanza della cultura, o perché la fame prende il primo posto e preferiscono avviare il bambino al lavoro piuttosto che a scuola, o perché i bambini sono orfani e nessuno s’ interessa di loro. Purtroppo, il valore in base al quale del bambino rimasto orfano si prendeva cura tutta la società, poiché considerato bambino di tutti, si è perduto.

I bambini poveri nella nostra scuola sono inseriti nelle varie classi e vengono trattati tutti allo stesso modo; nessuno si accorge che non pagano o che vengono aiutati, se non loro stessi ai quali diciamo, quando facciamo le foto per i sostenitori, che ci sono persone che vogliono loro bene e li aiutano a studiare.

Aiutando i poveri e in particolare i bambini, sperimentiamo ogni giorno l’amore di Dio per tutti noi. Voi con la vostra generosità c’ insegnate che l’amore non ha confini e arriva a tutti anche ai più lontani. Risuona alle nostre orecchie il monito “se dimenticate i poveri, Dio si dimenticherà di voi”: che il Signore ci conceda di vederlo sempre nel povero e nel più piccolo.

I bambini stanno a tempo pieno a scuola e quindi diamo il semolino alle 10.00 e il pranzo alle 13.00. Ogni anno abbiamo ricavato dalla nostra coltivazione, il mais sufficiente per assicurare il semolino a tutti i bambini, ma quest’anno purtroppo non è piovuto affatto e pur piantando per ben due volte non abbiamo ricavato niente.

È quindi necessario comprare anche il mais per il semolino. Inoltre tutto aumenta di prezzo continuamente, lo zucchero, i fagioli, il riso, i condimenti ecc. Ai bambini poveri diamo anche l’uniforme, libri, quaderni e tutto quello che hanno bisogno perché abbiano un buon profitto scolastico, come tutti gli altri.

Pertanto vengono volentieri a scuola non solo per studiare, ma anche per riempire il pancino (tanti di loro a casa non hanno niente da mangiare). Assicuriamo anche le medicine quando stanno male. Il mese scorso, per esempio, abbiamo ricoverato di urgenza un alunno di settima classe, che stava molto male.

Il medico ha detto che il bambino stava morendo e che aveva bisogno con urgenza di essere operato, e che l’operazione costava 250.000 shilinghi: abbiamo dato i soldi alla mamma che secondo le indicazioni del medico ha comprato un sacco di medicine. Poi, però, lo stesso medico lo ha dimesso senza una spiegazione. I poveri rimangono poveri senza qualcuno che li aiuta e li difende. Per fortuna lo abbiamo potuto portare in un’altro ospedale e li lo hanno curato senza bisogno di operazione.

Avendo tanti bambini le emergenze ci sono sempre. La scuola come dicevo prima va bene e si è fatta un nome. Questo per il grande impegno e la dedizione totale delle suore e degli altri insegnanti che non si risparmiano. Ma si danno con amore anche durante le vacanze. Quest’anno abbiamo iniziato l’esperienza di un campeggio per i bambini della settima classe da giugno fino a settembre quando faranno gli esami finali di scuola elementare.

Dio tramite voi provvede ai bisogni di tanti poveri che aiutiamo col vostro sostegno, a nome di tutti i bambini vi diciamo grazie e come dicono qua, ringraziare e restituire a chi chiede. Pertanto vi chiediamo di continuare ad aiutarci. Grazie.

Con affetto Sr. Caterina Tuzzolino