Per caso avete una bicicletta?

Questa l’insolita richiesta di un adolescente la settimana scorsa. Dico insolita perché normalmente riceviamo vestiti, medicine, articoli per la casa, per l’igiene, alimenti, mobili… Ma biciclette quasi mai. Javier Abraham, questo ragazzone di 16 anni, diligentemente ha accompagnato la richiesta con una spiegazione ad hoc: con una sua bicicletta avrebbe potuto aiutare meglio la mamma Victoria a fare consegne a domicilio, perché già lo stava facendo, ma con una bici prestata. Me lo ha chiesto per ben tre volte, io sono riuscito solo a sussurrargli: Guarda, chiediamo a Gesù che ce la mandi, perché non ti so dire se qualcuno ci donerà una bicicletta, ma la Provvidenza arriva sempre e ci riserva sorprese, quindi sta tranquillo che se arriva ti chiamo subito”.

Qualche giorno dopo mi ha chiamato una persona dei Focolari che desiderava donare alcune cose, ma poteva consegnarle solo a tarda sera. Alle 22.30 si è presentato con sua moglie e l’auto carica di oggetti di ogni tipo e incredibilmente fra questi anche due biciclette in buonissime condizioni! La mia gioia era grande: davvero il Padre risponde alle nostre preghiere! Ho fatto sapere subito a Javier Abraham che era arrivata la bicicletta. La mamma è venuta di corsa a ritirarla con un volto a metà fra la sorpresa e la gioia! Abbiamo raccontato quest’esperienza alla famiglia che ci ha donato le due biciclette e sottovoce ci ha detto: “I nostri figli adolescenti sono felici di aiutare, anche se in verità è costato loro donare le loro biciclette, ma ora sono altrettanto felici di vedere la gioia degli altri!”.

Guarda caso poi, proprio in quei giorni, ci sono arrivate in dono ben altre cinque biciclette oltre a quella per Javier Abraham, quindi la Provvidenza “su due ruote” in realtà ha continuato a darsi da fare… E vi racconto un ulteriore episodio: il sabato è il giorno in cui la dott.ssa Coromoto riceve i pazienti che si prenotano durante la settimana nel Centro socio-sanitario che abbiamo avviato dall’agosto scorso grazie ai Focolari; oltre alle visite mediche, si attiva il nostro gruppo che accoglie i pazienti e i loro accompagnatori distribuendo almeno un panino e del caffè, gli fa visitare la “boutique dell’usato” per vedere se trovano qualcosa di cui hanno bisogno, ma soprattutto si ascoltano le storie di queste persone e famiglie venezuelane in fuga dal loro Paese per dargli un po’ di conforto. Nairobi e la figlia Andreina (di quasi 14 anni) sono arrivate da due settimane dal Venezuela con qualche problema di salute, e sono venute da noi invitate da un’altra amica venezuelana.

Quel sabato, in attesa della visita con la dottoressa Coromoto, mi hanno aiutato a riordinare i vestiti e altre donazioni pervenute. Andreina ha visto la seconda bicicletta e ha osato chiedermi se potesse prenderla lei. È una ragazza che è arrivata malata e che non ha mai avuto niente in Venezuela, e nel ricevere la bici le luccicavano gli occhi. Avevamo nella riserva di medicine quelle di cui aveva bisogno la mamma Nairobi, le abbiamo aiutate per legalizzare il loro soggiorno perché potessero lavorare l’una e studiare l’altra (inizia la terza media), e avevamo ancora una gift card natalizia che ha permesso loro di comprare ancora qualcosa. Risultato: 2-3 giorni dopo ci hanno mandato un video di Andreina felicissima in bici e della mamma Nairobi che aveva trovato lavoro come babysitter!

E si sa che Provvidenza genera Provvidenza… Nell’ultima riunione abbiamo fatto un po’ di festa per i bambini e l’ultimo pallone gonfiabile grande (circa 1 metro di diametro!), che era la delizia dei piccoli, ci ha purtroppo definitivamente abbandonato. In verità aveva fatto già bene la sua parte, e stavamo pensando di comprarne uno nuovo perché abbiamo visto che è un elemento essenziale in queste riunioni. Pensate un po’: in quell’auto con le due biciclette di cui ho parlato prima c’erano anche non uno, ma due palloni di quel tipo! Ogni volta sperimentiamo che il Padre sta molto attento alle necessità dei suoi figli più vulnerabili! Per tutto questo ringraziamo sempre il Padre che a tutto provvede, ma anche coloro che ci sostengono e che sono gli strumenti concreti di Dio per far arrivare a queste persone in difficoltà esattamente quello di cui hanno bisogno!

Silvano Roggero – Referente progetto di sostegno ai profughi venezuelani in Perù