La maestrina dalla gonna rossa

Tra i personaggi del libro “Cuore” di Edmondo De Amicis c’è Eugenia, “la maestrina della prima inferiore numero tre, quella giovane col viso color di rosa, che ha due belle pozzette nelle guance, e porta una gran penna rossa sul cappellino, e una crocetta di vetro giallo appesa al collo”. La “maestrina dalla penna rossa” era la personificazione della giovinezza e soprattutto della missione che lo scrittore affidava alla scuola, affinché questa facesse davvero gli italiani, dopo che era stata fatta l’Italia, senza distinzioni di censo e di dialetti.

Ebbene, anche il Karamoja (regione a Nord Est dell’Uganda) ha una maestrina così. Alle pendici del monte Moroto (3080 m) ci sono alcune piccole scuole frequentate da pochi alunni. La maggior parte dei bambini, infatti, sono impegnati come pastori di capre, mentre le bambine passano tutto il tempo a procurare l’acqua per i bisogni della famiglia. Spesso l’unico motivo per cui i ragazzi e le ragazze vengono mandati a scuola è perché questa offre il pasto (generalmente un piatto di polenta e fagioli). La recente scoperta nella zona di coltan, oro e cobalto ha portato numerosissimi bambini a scavare profondi buchi nel terreno alla ricerca dei preziosi minerali, che però arricchiscono solo le multinazionali dell’elettronica e della telefonia. Otto, dieci ore di lavoro durissimo e pericoloso fruttano a quei ragazzi l’equivalente di 1 euro e una razione di grappa locale!

Tenere aperta una scuola in queste condizioni è quasi impossibile, e quando l’unica maestra che sa parlare il dialetto locale rimane incinta e sta a casa per il parto, il suo destino è segnato. A meno che quella maestrina, che evidentemente ha a cuore il presente e il futuro dei suoi alunni, non decida di tornare subito a scuola portandosi dietro il suo bambino. Ed ecco che, grazie a quella “maestrina dalla gonna rossa”, la scuola non chiude e continua a offrire ai ra-gazzi Karimojong un’alternativa alle capre, alla schiavitù dell’acqua, a un lavoro malsano e malpagato in miniera, a un futuro segnato dall’alcolismo e dal degrado.

“Insieme si può…” sta dalla parte di quella maestrina e dei suoi studenti e provvederà, così come sta già facendo da molti anni in tutta la regione del Karamoja, a fornire la scuola di materiale scolastico e di migliori strutture, incomin-ciando da una nuova lavagna in sostituzione di quella attuale ormai quasi inutilizzabile.

 

di Piergiorgio Da Rold