La bellezza del condividere

Condividere. Che in poche parole vuol dire dividere con = mettere in comune = dividere con altri, e che ti fa provare che hai “più gioia nel dare che nel ricevere” (Atti 20, 35). È quanto abbiamo cercato di fare dagli inizi del nostro accompagnamento ai migranti venezuelani. E ciò ha centuplicato le cose… C’è una frase del torinese Fabrizio Caramagna (scrittore e studioso di aforismi) che conferma quanto appena detto: “Condividere. Voce del verbo moltiplicare”.

Ci è capitato proprio nella settimana appena passata, ma è un qualcosa che ci capita fin dai nostri inizi. In questi mesi del 2025 la Provvidenza è stata ancora una volta generosa in indumenti, scarpe, ciabatte, lenzuola… tanto da non poter quasi circolare nel piccolo spazio dedicato alla familiarmente chiamata boutique. Ebbene, abbiamo deciso di fare come già fatto in qualche altra occasione: appunto, condividere! Questa volta con due zone molto popolari della periferia di Lima, dove, come Focolari, lavoriamo in una da decenni (Huaycan) e nell’altra da circa 5 anni (Mi Perù), dove è parroco un sacerdote che ci conosce da quand’era seminarista.

Abbiamo creato una squadra di 5-6 persone del nostro team e di collaboratori che in due lunghe mattinate ha iniziato a preparare gli scatoloni con il materiale da destinare alle due iniziative. Certo, ci è servito anche per fare ordine, ma comunque sono stati preparati scatoloni e scatoloni che hanno riempito all’inverosimile un pulmino per la comunità di “Mi Perù” e l’auto di Elba e Mario per Huaycan!

Ma non finisce qui. Effettuate le due consegne, qualcuno del nostro team commentava: “Siccome sono rimaste ancora alcune scatole di ciabatte e scarpe dovremmo donarle a persone o altre comunità in necessità”. Con Ivo ci siamo ricordati che giorni prima, vedendo che nella boutique non abbiamo indumenti invernali (ormai a Lima l’inverno si fa sentire, eccome! E i venezuelani non sono abituati al freddo), li avevamo chiesti al gruppo degli Scalabriniani che pure accompagnano i migranti e fanno parte del CIREMI. Ci hanno detto subito di sì, di passare a prenderli! Ma a quel punto è stato immediato pensare che anche noi potevamo dare loro qualcosa: proprio quegli scatoloni “avanzati” di scarpe e ciabatte… Per di più gli Scalabriniani hanno offerto loro il trasporto di tutto.

Davvero è bello vedere come è ormai “storia” per noi questo scambio di beni. In passato, in questi più di 7 anni, ci è capitato più volte anche con altre istituzioni. Abbiamo presenti la casa di riposo “Dias Felices”, dove la dott.ssa Coromoto dà anche una mano come medico e dove abbiamo fatto felici un gruppo di anziani donando delle ciabatte; abbiamo presenti gli anziani in situazione di abbandono dell’hogar “Chiara Lubich” nell’Amazzonia peruviana, a cui un paio di volte abbiamo fatto dono di indumenti; abbiamo presenti le suore di Trujillo a cui in un’occasione abbiamo fatto arrivare prodotti alimentari visto che, fra le altre cose, preparano numerosi pranzi ogni giorno che poi distribuiscono a persone in necessità, tra cui molti venezuelani. Poi, con due simboliche collaborazioni di 100 euro ciascuna, abbiamo voluto farci presenti a Chulucanas (nord del Perù) per un’emergenza, come pure ai nostri colleghi in Europa che lavoravano nell’accoglienza dei primi profughi ucraini nei Paesi vicini.

Questo è possibile grazie alla collaborazione di tutti, così la condivisione è diventata davvero moltiplicazione!

Silvano Roggero – Referente progetti ISP in Perù