Impegno per un mondo di cambiamenti sostenibili

“Dai un pesce ad un uomo e lo nutrirai per un giorno, insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita”. Chi lavora nella cooperazione non può che essere d’accordo con la ben nota citazione di Confucio. Infatti, la sostenibilità – sociale, economica, ambientale e nel lungo periodo – di ogni intervento è diventata requisito fondamentale dei progetti realizzati nel mondo. Eppure, a volte ci si trova davanti a situazioni tanto dure e complesse che è difficile intervenire come semplici facilitatori di un cambio che i beneficiari saranno in grado per l’appunto di sostenere, di portare avanti con le proprie forze.

Tra le situazioni più complicate in questo senso c’è senz’altro quella del Karamoja, una regione del Nord Uganda che a causa del suo clima semi-desertico condanna periodicamente le tribù che la popolano a fame e povertà estreme. Infatti, circa l’82% dei Karimojon vivono al di sotto della soglia di povertà e oltre il 13% di loro è analfabeta, con l’80% dei bambini della regione che abbandona la scuola primaria prima del suo completamento. “Insieme si può…” si impegna da decenni per garantire ad ogni bambino e bambina karimojon il diritto all’istruzione.

Nasce così il progetto, co-finanziato dall’Unione Buddhista Italiana, “Scuola e futuro per il Karamoja: borse di studio e sostegno economico per 50 minori e famiglie del Nord dell’Uganda”, con cui si mira proprio a garantire la sostenibilità dell’istruzione dei bambini offrendo ai genitori competenze tecniche e formazione professionale per lo sviluppo di piccole attività generatrici di reddito. Il progetto si compone infatti di 3 linee di intervento:

  • Pagamento delle tasse e altre spese scolastiche per 50 bambini/e e ragazzini/e di Moroto (Karamoja) per un anno;
  • Formazione professionale in artigianato, riparazione di moto o agricoltura per almeno un componente della famiglia di ciascuno dei 50 bambini beneficiari. Al termine della formazione viene consegnato uno starter pack contenente gli strumenti per l’avviamento di piccole attività generatrici di reddito per permettere ai partecipanti di mettere in pratica quanto appreso e di iniziare a guadagnare, così da potersi permettere in futuro di pagare le spese scolastiche dei figli;
  • Ai partecipanti ai corsi professionali viene offerto un corso anche di economia domestica e gestione del risparmio (concetto purtroppo praticamente assente nella cultura locale). Gli stessi vengono organizzati in gruppi di risparmio che si incontrano con cadenza settimanale. L’esperienza con altri progetti insegna che attività di risparmio condivise aiutano notevolmente le comunità ugandesi e karimojon nello sviluppo di buone pratiche che nel medio e lungo periodo permettono loro un significativo miglioramento delle qualità di vita.

Alla conclusione del progetto, le famiglie dovrebbero quindi riuscire a contribuire al pagamento di buona parte delle spese scolastiche dei 50 bambini beneficiari; nel medio periodo, si prevede che molte di loro riescano a coprirle interamente, fino ad arrivare a garantire una vita più dignitosa a tutti i propri figli.

Questo progetto dimostra che ci vuole l’impegno di tutti per costruire un mondo migliore: delle associazioni e dei cooperanti, per lo sviluppo di progetti che non si esauriscano con il terminare delle loro attività; dei beneficiari – bambini o adulti che siano – perché ogni progetto non sia realizzato per  loro ma con loro; infine, dei donatori che con il loro sostegno sempre prezioso rendono possibile ogni piccolo e grande cambiamento.

Francesca Costantini – Responsabile progetti internazionali di “Insieme si può…”