Il Sostegno a Distanza è protezione

La disperazione e l’assenza di una prospettiva per il futuro portano le persone, in particolare i capifamiglia, ad abbandonarsi all’alcol e spesso anche alla droga. Si diventa spacciatori perché attratti da facili guadagni, si diventa tossicodipendenti e alcolisti per scappare dalla realtà quotidiana.

Anche Magé, comune nella baixada fluminense situata nella regione di Rio de Janeiro, non è immune a questa situazione. Sono i trafficanti a dettare le regole, e la mancanza di un lavoro stabile rende la droga la soluzione più facile. Non ci sono grandi fabbriche o grossi centri lavorativi, ma solo il piccolo commercio quotidiano, e la maggior parte delle persone ogni giorno si sposta a Rio per cercare lavori migliori.

Non esiste il concetto di famiglia unitaria, in molti casi i figli da mantenere sono tanti, spesso frutto di diverse relazioni: molte volte le famiglie sono direttamente coinvolte nel traffico di droga e la vita dei bambini è segnata dalla violenza e dalla paura.

Padre Thiago, canossiano e responsabile della scuola Nossa Senhora de Fatima, che ospita la maggior parte dei bambini inseriti nel nostro nuovo progetto di sostegno a distanza, ci racconta di come sia difficile la situazione. Ma in questo clima, padre Thiago ci racconta anche come la scuola e la struttura che ospita l’oratorio forniscano protezione e sicurezza, oltre che un’educazione e una formazione che guarda a un futuro di speranza.

Tra i tanti racconti di padre Thiago, una storia in particolare ci ha colpito:

“Un giorno, all’interno dei cancelli della scuola, a uno dei ragazzi dell’oratorio è stata rubata la bicicletta. La bicicletta, per gli abitanti di Magé è preziosissima, spesso è l’unico mezzo di trasporto per la famiglia e quindi è comprensibile la disperazione del ragazzo. Ma a colpire maggiormente i giovani dell’oratorio è che ci sia stata una così grave infrazione all’interno di quest’area, considerata da tutti protetta e sicura.

Inaccettabile! E proprio perché inaccettabile, i ragazzi si sono riuniti, hanno deciso di andare tutti insieme in casa di colui che sapevano essere l’autore del fatto e si sono fatti restituire la bicicletta. Padre Thiago ha sottolineato il coraggio e rimarcato il pericolo che hanno corso i ragazzi con quest’azione, ma davanti a tale decisione si è acquisita la consapevolezza che sono loro i primi a voler salvaguardare quest’area sicura e protetta e che un giorno saranno proprio loro i veri promotori di onestà e gli artefici di un mondo migliore”.

Tutto questo è possibile anche grazie a voi, che attraverso il Sostegno A Distanza offrite a questi bambini protezione, istruzione e la speranza in un futuro migliore per loro e per le loro comunità!

di Mariaclara, Anna, Edy e Matteo