Il segreto dell’albero di Neem

Oggi vi racconto la storia di Loruk Richard, il nostro guardiano della sede di Moroto e di come sia riuscito a pagarsi gli studi fino alla settima elementare, in Uganda non esistono le scuole medie, alle elementari vanno fino alla settima ed alle scuole secondarie fino alla sesta, ed avete letto bene, Loruk si è auto finanziato sette anni di scuola elementare. Oggi ha 32 anni, ha una moglie di 28 e due figli di 2 e 5, si è sposato tardi, voleva trovare un buon lavoro prima. Mi ha promesso che farà di tutto per far studiare i loro figli, ecco cosa gli ha insegnato la scuola vent’ anni fa.

LorukAgo Loruk

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Avete guardato bene la foto? Allora posso iniziare il racconto…

Molto tempo fa, in un giorno tipicamente Karimojong scandito dal sole cocente e dalla determinazione delle bestie a trovare erba buona, Loruk era impegnato a seguire le capre della famiglia, quando i suoi vicini rientrarono al villaggio; “Loruk” gli disse John, “perché non vieni a scuola con noi domani?”

“Cos’è la scuola?” chiese

“Assaggia lo ngnoyòù , è la colazione di mais e fagioli che ci danno tutte le mattine”, poi il porridge (la crema di mais bianco) ha sostituito il tanto nutriente ngnoyòù. Loruk, incuriosito dalla gioia dei sui amici si fece coraggio ed il giorno dopo si presentò alla scuola di Nawanataw che dista ad un’oretta di cammino dal suo villaggio di Namwatwae (vi sfido a pronunciarlo).

“Ma cos’avranno tanto da ridere questi qui, perché mi guardano come se fossi arrivato da un altro pianeta?” si chiese Loruk.

“Per forza” mi testimonia oggi ridendo a crepa pelle, “mi ero presentato con il tipico ritaglio di pelle di qualche bovide legato alla vita, scalzo e senza nemmeno un quaderno”.

“John, chi è questo guerriero?” gli chiesero i futuri compagni di scuola.

Una volta a casa, gli amici di Loruk gli promisero un abitino più consono alla realtà scolastica, un solo quaderno di 32 pagine nel quale avrebbe preso appunti di storia, inglese, matematica, scienze, educazione civica e religione. I suoi amici però non avrebbero potuto pagargli le rette scolastiche, così a Loruk venne un’idea, “continuai a prendermi cura di mia mamma e di mia sorella” mi dice “ogni due o tre giorni avevo pronto del carbone che preparavo con cura e che vendevo ai vicini perché mia madre comperasse del cibo, la scuola però mi era piaciuta ed avevo deciso di nascondere un segreto alla mia mamma, solo l’albero di Neem ne sarebbe stato a conoscenza, mi confida con tenerezza”. Il segreto non più segreto ve lo svelerò più avanti…mi divertivo talmente ad imparare cose nuove ogni giorno che mi ero persino preparato una borsetta per poter contenere quel poco che avevo, fatta con dello straccio che avevo riciclato dal pattume, l’ago per cucire la borsa me l’aveva regalata Madre Natura che fa spine tanto grosse in Karamoja, il filo l’avevo recuperato.

Ora, ritornate alla prima foto, avevate notato che l’ago che Loruk mi ha riprodotto oggi è fatto di spina della siepe più comune in questa regione?

“Purtroppo non ho potuto frequentare le scuole secondarie” mi dice, “il ricavato dalla vendita del carbone non copriva i costi delle tasse scolastiche per la scuola secondaria, avrei continuato con piacere. Devo ringraziare l’albero di Neem che non ha fiatato per sette anni, non mi sento in colpa per aver omesso la verità alla mamma, forse nemmeno si arrabbierebbe oggi, in fondo se lavoro con “Insieme si può” lo devo a Neem, è stato importante imparare l’inglese, leggere e scrivere, senza ciò, non avrei potuto lavorare ed assicurare alla mia famiglia una vita diversa”.

“A Neem devo molto, non solo perché è la farmacia del villaggio (quest’albero ha proprietà miracolose, cura dolere, febbre, infezioni; i rametti fungono anche da spazzolino e dentifricio la mattina), ma perché non mi ha mai tradito. A mamma non l’ho ancora raccontato, ma sotto l’albero di Neem scavavo una piccola buca e nascondevo qualche soldino alla volta, mi capitava per esempio, di dirle che avevo guadagnato solo 5.000 scellini invece che 6.000 dalla vendita del carbone che avevo preparato, i 500-1.000 scellini ugandesi che di tanto in tanto non dichiaravo alla mamma e che affidavo a Neem, mi hanno pagato la scuola per sette anni. Cosa ne sapeva la mamma della scuola? Non me ne aveva nemmeno mai parlato, non si immaginava che esisteva un posto dove persone che si chiamano insegnati condividono conoscenza. Ancora oggi tanti Karimojong non rcevono quel tipo di educazione. Spero di riuscire a portare i miei figli almeno alla scuola secondaria, non vogliono che vivano un’infanzia a metà, tra scuola e lavoro come era capitato a me.”

Loruk parla un discreto inglese, il fatto che i guardiani la conoscano ci facilita il lavoro, purtroppo noi cooperanti impieghiamo anni prima di imparare la lingua locale. Loruk paga la scuola anche alla nipote ed ancora oggi si prende cura della mamma.

“L’istruzione è l’arma più potente che può cambiare il mondo” diceva Nelson Mandela. Loruk non sa nemmeno chi sia, così lontano, ma così uguale nello spirito.

Luana Alum – Responsabile sede ISP Moroto – Uganda