Il cuore di Tereza

La sorte di Tereza, nata in Karamoja, nel nord dell’Uganda, il 16 luglio, sembra segnata sin da subito. Portata in ospedale dalla madre, che ha rivelato una difficoltà della bambina a respirare, viene ricoverata in terapia intensiva neonatale: alla bambina vengono diagnosticati numerosi e gravissimi problemi al cuore, che richiedono un intervento chirurgico da effettuarsi prima possibile e non oltre i 3 mesi di vita. Il problema è che in Uganda nessun ospedale è in grado di eseguire tale operazione, neanche l’ospedale pediatrico di Emergency in Sudan. Risponde all’appello un ospedale in India, ma la cifra necessaria all’operazione e al trasferimento supera i 15.000 euro.

Che possibilità di sopravvivenza ha una bambina come Tereza, affetta da un gravissimo problema cardiologico, in un Paese tra i più poveri al mondo, dove già nascere è una sfida lanciata alla malnutrizione, alle malattie (malaria, tubercolosi, anemia falciforme…) e alla totale mancanza di strutture mediche attrezzate a curare quel tipo di problema al cuore?

La risposta è facile: nessuna.

A meno che…

A meno che Tereza non abbia una zia che lavora con “Insieme si può…” in Karamoja.

A meno che non venga chiesta la collaborazione di Tito Squillaci, un medico italiano volontario presso l’ospedale di Kalongo.

A meno che la dottoressa Enoc, responsabile dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma, informata del problema dalla responsabile del Gruppo “Insieme si può…” di Massino Visconti (NO), non accetti di prendere in carico, in modo totalmente gratuito, il caso di Tereza.

A meno che gli operatori di “Insieme si può…” di Kampala non si attivino in una corsa contro il tempo per ottenere i passaporti per la bambina e la mamma e organizzino il viaggio per Roma.

A meno che un benefattore, venuto a conoscenza della cosa, non si offra di pagare il biglietto aereo.

Il 10 novembre, finalmente, Tereza arriva in Italia, accolta dagli amici dell’associazione romana KIM, che si occuperanno di seguire madre e figlia durante la loro permanenza a Roma.

Il 15 novembre Tereza è ammessa in ospedale e il 22 viene operata con successo. Il 2 dicembre viene dimessa dalla terapia intensiva.

Tereza è una bellissima bambina, con occhi grandissimi e una vitalità incredibile. Ancora non sa di essere stata protagonista di una cosa straordinaria che, grazie al concorso di tante persone, ha cambiato la sua possibilità di vita dallo 0% al 100%.

Piergiorgio Da Rold