Joaquim Nabuco è una piccola cittadina ad un paio d’ore d’auto da Recife, nell’entroterra del Pernambuco, in Brasile. A perdita d’occhio e a 360 gradi ci sono campi di canna da zucchero, che di dolce ha poco perché è fonte di sfruttamento, povertà, miseria umana. Il lavoro nei campi è tra i più duri e dura sei mesi all’anno, che coincide con il periodo del taglio della canna che viene fatto ancora a mano con il machete.
Nei campi lavorano uomini, donne e bambini senza alcun diritto e tutela: 12 ore al giorno per guadagnare dai 70 ai 100 euro al mese calcolati in base alla quantità di canna tagliata. Pochi i bambini che vanno a scuola perché sono impiegati nei campi con la famiglia per contribuire al suo mantenimento, alla sopravvivenza.

Il nostro impegno

L’asilo che accoglie i bambini dai 2 ai 5 anni fa anche da doposcuola per i bambini dai 6 ai 12 è la salvezza per molti di loro. Le due suore, Luciana e Ligia, si occupano instancabilmente di più di 100 bambini, offrendo loro un pasto sicuro, accoglienza in un luogo pulito e protetto, abbracci con infinito amore. La maggior fonte di entrata (quasi unica) di aiuto proviene dal Sostegno a Distanza di molti tra questi bambini, ma le spese per mantenere la struttura sono tante. In particolare, Insieme si può, si è impegnato al contributo per la fornitura del gas per la cucina del centro.

Settori:

Dove nel mondo: Brasile

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