Obiettivo 1: sradicare la povertà estrema in tutte le sue forme e ovunque nel mondo

Nonostante i notevoli progressi compiuti dagli anni 1990 nella lotta alla povertà, ancora oggi più di 800 milioni di persone – delle quali circa il 70 per cento sono donne – vive in condizioni di estrema indigenza. L’Agenda ONU 2030 per uno sviluppo sostenibile si pone come obiettivo eliminare completamente la povertà estrema entro il 2030.

Per affrontare il problema della povertà in modo articolato, l’Obiettivo 1 comprende, oltre allo sradicamento della povertà estrema, anche un sotto-obiettivo riguardante la povertà relativa, che si rifà alle definizioni nazionali.

Tra le molteplici cause della povertà, le Nazioni Unite rilevano la disoccupazione, l’esclusione sociale, e l’alta vulnerabilità di alcune popolazioni a disastri, malattie e altri fenomeni. Le persone povere sono colpite più duramente dalle crisi economiche e politiche, dalla perdita di biodiversità e di servizi ecosistemici, dalle catastrofi naturali e dalla violenza.

Al fine di garantire che le persone uscite dalla condizione di povertà non vi ritornino, questo Obiettivo prevede anche misure di consolidamento della capacità di resistenza, che comprendono l’istituzione di sistemi di protezione sociale. Secondo l’Agenda 2030, i governi possono aiutare a creare un ambiente favorevole per generare occupazione e opportunità di lavoro per il poveri ed emarginati, mentre il settore privato ha un ruolo importante da svolgere nel creare una crescita inclusiva. In più, anche il contributo della scienza è stato significativo. Ad esempio, ha abilitato l’accesso all’acqua potabile, ridotto i decessi causati da malattie trasmesse dall’acqua e una migliore igiene per ridurre i rischi per la salute correlati ad acqua potabile non sicura e mancanza di servizi igienici.

Purtroppo le conseguenze della pandemia rischiano di invertire decenni di progressi nella lotta contro la povertà. Una ricerca pubblicata dall’UNU-Wider (World Institute for Development Economics Research) avverte che le ricadute economiche della pandemia globale potrebbero far aumentare la popolazione in povertà globale a mezzo miliardo di persone , l’8% della popolazione totale: sarebbe la prima volta dal 1990 che la povertà aumenta.

Federica De Carli