Robson

Il viaggio proposto dal libro “Quella foto mai scattata” continua alla scoperta della terra degli indios, nel Mato Grosso do Sul. È qui che abbiamo conosciuto Robson: di lui ci siamo subito innamorati e, come noi, anche i bambini Colibrì, che si sono impegnati ad aiutare lui e la sua comunità.

“Non sappiamo esattamente quanti anni abbia questo bambino, a guardarlo si direbbe una decina. Si chiama Robson, ma qui alla Consolata tutti lo chiamano Menino Jesus (Bambino Gesù)”.

RobsonRobson lo abbiamo incontrato un anno fa dalle suore della Consolata, a Dourados. Era affamato, sporco, mal vestito e camminava con un solo infradito. Gli aneddoti che suor Aurora ci ha raccontato su di lui sono infiniti e infinitamente tristi: la madre è morta alcolizzata, il fratello è stato ucciso, il padre praticamente inesistente. Robson è indio, vive nella riserva indigena Guaraní Kaiowã, è parte di un popolo emarginato, sofferente, misero, destinato a scomparire. È uno di quei bambini la cui vita è legata al filo della sopravvivenza, dal domani incerto, con un futuro su cui c’è poco da scommettere.

Eppure… Eppure questo Menino Jesus non passa inosservato: in lui si sono incarnate tutte le privazioni della vita, le sofferenze più ingiuste. Eppure… Eppure questo bambino ha un posto privilegiato nel cuore di suor Aurora. È il suo Bambino Gesù! Ma anche il nostro, quello di tutti!
Nasce con questa tenerezza nell’animo il nostro impegno per lui. Il desiderio di aiutarlo, di salvarlo.
L’anno scorso rientrati dal viaggio in Brasile abbiamo lavorato per tutta l’estate alla stesura del libro “Quella foto mai scattata”, che vuole essere esperienza, testimonianza, speranza. Speranza di qualcosa di buono anche per lui. E abbiamo iniziato a raccontare, a chiedere, a raccogliere fondi…
Ora Robson, grazie a tanti, ha una zia che si prende cura di lui, ha una famiglia! Di recente gli hanno regalato una bicicletta, mezzo prezioso per chi vive a chilometri dalla scuola e dalla Consolata, la porta sicura a cui bussare in ogni momento di difficoltà. Ma non solo… In questi giorni, suor Aurora lo ha portato per la prima volta in un negozio di abbigliamento perché potesse scegliere un paio di scarpe (tanto sognate!), una maglietta e un paio di pantaloni nuovi…

Menino Jesus, grazie di averci incontrato, grazie di averci dato la possibilità di aiutarti! È stato davvero bello, bellissimo!

 

Edy, Mariaclara, Anna e Matteo