Sostegno a distanza in Uganda

 

Il contesto

Con alle spalle decenni di instabilità economica, politica e amministrativa, oggi l’Uganda può ritenersi un paese pacifico. Sono ancora molti, però, gli aspetti critici: salute, istruzione, alimentazione, sviluppo.
Nonostante i progressi nella lotta contro Hiv/Aids, ogni settimana si registrano 1.000 nuovi casi, con una media di 158 al giorno, 4.030 casi ogni 100.000 persone.
Oggi, 1 bambino su 10 non sta frequentando la scuola e non sta ricevendo un’istruzione adeguata. Un problema grandissimo che si riflette sul futuro di questi bambini ma anche sul loro presente. In Uganda, infatti, la scuola non è solo istruzione ma anche cibo, cure mediche e rappresenta un luogo sicuro lontano dai pericoli delle strade. Per l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) il 40% dei minori ugandesi svolge un’occupazione e il 58% dei bambini lavoranti ha tra i 5 e gli 11 anni. Molte persone non hanno la fortuna di avere lavoro fisso che garantisca un’entrata stabile. Spesso si può contare solo su semplici impieghi alla giornata, come la vendita di frutta e verdura al mercato locale, la preparazione di piatti tipici o la raccolta e il lavaggio di abiti. La conseguenza è l’impossibilità di far fronte alle tasse scolastiche dei figli, all’acquisto del materiale didattico e dell’uniforme, nonché garantire loro un pasto sano per la crescita.

 

I progetti

In questo paese sono undici i partner di progetto che con i quali collaboriamo per il sostegno a distanza:

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