Costruire la pace dove la guerra ha ferito

Tre progetti, in questo Natale 2025, si intrecciano nel nostro impegno instancabile e concreto per la pace e nel sostegno a donne, uomini e bambini vittime di guerra. In Congo e in Ucraina siamo accanto a quanti sono colpiti più duramente dal conflitto con aiuti salvavita che accendono speranza. E qui, nelle nostre comunità, nelle scuole, nella società civile, continuiamo a costruire pace attraverso decine di incontri, eventi, momenti di dialogo.

Sosteniamo, con cibo e medicinali, un piccolo e coraggioso ospedale che soccorre migliaia di disperati a Birava, nel Congo orientale: offre soccorso e cure a tutti, senza distinzione tra le fazioni in lotta. Realizziamo a Kiev, con un missionario locale, una mensa in un rifugio sotterraneo per offrire ogni giorno un pasto caldo a chi ha perso tutto. E qui, in Italia, nel nostro territorio, realizziamo momenti di informazione, educazione, sensibilizzazione alla pace rivolti a tutta la cittadinanza.

La pace non è un sogno lontano, è una responsabilità condivisa che si rinnova con l’impegno quotidiano di ognuno di noi, e con l’impegno di tutti, insieme.

Il nostro impegno

La regione del Kivu, nell’est del Congo, è flagellata da un conflitto molto violento, che ha generato esodi di massa e enormi sofferenze. Qui sosterremo con forniture di medicinali e cibo il piccolo ospedale di Birava e i centri di salute circostanti, che sono l’unico punto di riferimento sanitario per diverse decine di migliaia di persone (in questo momento oltre 130.000). Garantiamo questi aiuti in diretto supporto al personale medico locale, che coraggiosamente continua ad offrire il suo servizio anche nell’estrema privazione, in condizioni di rischio, soccorrendo e curando senza distinzione le vittime delle diverse fazioni in lotta.

In Ucraina, realizziamo e allestiamo una sala mensa per confortare, con un pasto caldo quotidiano, centinaia di persone e famiglie di Kiev che a causa della guerra hanno perso la casa e sono ridotte in condizioni di precarietà e povertà. La sala troverà spazio in un rifugio sotterraneo nel centro della città, sotto la chiesa di San Nicola, dove sarà garantito anche un impianto per riscaldare i locali. Un progetto al fianco di Padre Pavlo Vyshkovskyi, missionario locale che sosteniamo da molti anni e che raggiungiamo con aiuti concreti dall’inizio del conflitto.

In Italia ci impegniamo da sempre nell’educazione alla pace, nelle scuole e nella società civile. Lo facciamo senza sosta perché, nel mondo, vediamo ogni giorno con i nostri occhi l’orrore della guerra e le ferite profonde che lascia: dolore, divisione, lutti. Per questo promuoviamo percorsi di formazione, informazione, sensibilizzazione. Organizziamo ogni anno decine di incontri, eventi, momenti di dialogo; diamo voce alle vittime e a chi, con coraggio, rimane in prima fila nei teatri di conflitto a portare aiuti e messaggi di riconciliazione e resistenza non armata. Lo facciamo anche per promuovere la consapevolezza che insieme è meglio di contro e che l’antidoto alla guerra è solo uno: costruire attivamente, ogni giorno, la pace.

 

Settori:

Dove nel mondo: Congo, Ucraina e Provincia di Belluno

Scheda progetto dettagliata: scarica il documento

 

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