Una proposta di digiuno contro la fame e l’indifferenza

DUE CAVALLETTE

Strette nella piccola mano tenace
la tua attenzione è tutta per loro.
Quasi ignori i biscotti
che non conosci
e la maglietta nuova
che a fatica riusciamo a infilarti.
Un attimo di distrazione e la mano
potrebbe allentare la presa.
Ma neppure la curiosità riesce a vincere
la tua attenta vigilanza.
Per i biscotti c’è tempo:
loro non possono scappare.
Ora più importanti sono
le due grosse cavallette che stringi nel pugno.
Il tuo pranzo per oggi.

Avevo scritto questa breve poesia nel luglio del 1983 durante uno dei miei primi viaggi in Uganda con Don Vittorione. Eravamo nella regione del Karamoja, tristemente nota per una carestia che aveva già ucciso per fame oltre 20.000 persone. Nella missione di Karenga, ai confini con il Sudan, avevamo passato una notte alquanto movimentata dalla presenza di grossi topi che scorrazzavano ovunque. Al mattino avevo chiesto al missionario, Padre Mantovani, come mai non usasse il veleno per liberarsi degli intrusi. La sua risposta mi era arrivata come uno schiaffone: “Qui l’unica carne disponibile è rimasta quella dei topi, che vengono cacciati e mangiati dalla gente. Non posso avvelenarli, perché avvelenerei anche i miei parrocchiani!”.

Poco dopo, mentre distribuivamo alla gente cibo e vestiario portati dall’Italia, mi era arrivato il secondo schiaffone. A darmelo, sia pure metaforicamente (ma vi assicuro che faceva davvero male al cuore!), è stato un bambino nudo e malnutrito, che era riuscito a catturare due grosse cavallette.

Purtroppo in queste ultime settimane le cavallette stanno diventando invece un enorme problema per vari Paesi africani (Somalia, Etiopia, Kenya, Uganda…). A causa delle abbondanti piogge il loro numero quest’anno è enormemente cresciuto, al punto da diventare una vera e propria piaga e un’emergenza nazionale: sono così tante (si parla di miliardi di esemplari) e così voraci che dopo il loro passaggio non rimane più nulla. Questo significa che nei prossimi mesi ci saranno enormi problemi per il bestiame al pascolo (spesso unica ricchezza dei pastori seminomadi), ma in prospettiva anche per i futuri raccolti di sorgo e mais. In altre parole, se non ci sarà una mobilitazione internazionale, sarà nuovamente fame per milioni di persone che sono già tra le più povere della Terra.

Il rischio concreto è che due cavallette ritornino ad essere l’unico pranzo di molti bambini. Per riflettere, prendere coscienza e mobilitarsi verso questo problema, “Insieme si può…” propone a tutti “un digiuno contro la fame”.

L’idea è di rinunciare per uno o più giorni al pranzo o alla cena donando l’equivalente (5 euro) all’acquisto di cibo per i bambini malnutriti del Nord Uganda infestato dalle cavallette, della Siria flagellata dalla guerra e del Madagascar colpito da una devastante alluvione.

di Piergiorgio Da Rold

 

Puoi sostenere l’iniziativa attraverso una donazione con causale “Un pasto per combattere la fame” tramite:

  • Conto Corrente Postale: 13737325
  • Conto Corrente Bancario: IT 16 K 02008 11910 000017613555 (Unicredit Banca) oppure IT 23 A 08511 61240 00000 0023078 (Cortina Banca)