Rotta balcanica: tutte le vite valgono

Dopo essere intervenuti direttamente ad inizio anno con l’invio di un contributo per l’acquisto di generi alimentari di prima necessità, vestiti, coperte, legna da ardere per riscaldarsi e cucinare, materiale di primo soccorso a favore delle migliaia di migranti fermi sulla rotta balcanica in Bosnia, in condizioni disumane ed esposti alle rigide temperature invernali, non abbiamo smesso di tenere alta l’attenzione su questa drammatica situazione.

Per non dimenticare le migliaia di migranti in cammino lungo la rotta balcanica che rischiano di morire per stenti e assideramento mentre vengono allontanati dai diversi confini, compreso quello italiano, attraverso i “respingimenti informali” che li rimandano verso la Bosnia e nell’inferno del campo profughi di Lipa, siamo al fianco della Rete DASI FVG – Rete Regionale per i Diritti, l’Accoglienza e la Solidarietà Internazionale del Friuli Venezia Giulia, che dal 17 gennaio e fino alla fine di aprile ha lanciato un digiuno a catena con lo slogan “Tutte le vite valgono”, che ha coinvolto e continua a coinvolgere ogni giorno più persone. Tre gli obiettivi di quest’iniziativa:

  • chiedere a tutti i Governi dell’Unione Europea e in primis al Governo italiano di porre immediatamente fine ai respingimenti tra Italia, Slovenia e Croazia, a causa dei quali migliaia di persone vengono rigettate in Bosnia, dopo aver subito violenze e vessazioni ampiamente documentate, in aperta violazione delle leggi europee e della Costituzione della nostra Repubblica che tutelano il diritto d’asilo;
  • attuare un piano di ricollocamento tra tutti i Paesi UE dei rifugiati bloccati in Bosnia che permetta una effettiva protezione e alleggerisca la Bosnia, Paese con risorse limitate ed ancora diviso al proprio interno, delle responsabilità che la UE non vuole assumersi;
  • aiutare la Bosnia a realizzare un progressivo programma di accoglienza e protezione dei rifugiati adeguato alle sue possibilità, escludendo la creazione, finora invece favorita, dei campi di confinamento nei quali isolare i rifugiati in condizioni indegne.

Il digiuno sta coinvolgendo ogni giorno donne e uomini che, da diverse località, si stanno alternando nell’arco delle settimane. Lo sciopero, avviato in Friuli Venezia Giulia, è stato condiviso da persone, associazioni, movimenti che in tutta Italia sono impegnati nella difesa dei diritti umani nell’area balcanica e ovunque in Italia e nel mondo. Per partecipare (fino al 30 aprile) si può inviare la propria adesione a retedirittifvg@gmail.com, indicando il Comune di residenza, la professione o il ruolo sociale/istituzionale, allegando una foto con un cartello e la scritta #rottabalcanica #norespingimenti o un video di massimo 30 secondi in cui si espone il motivo della propria partecipazione.

Ulteriori informazioni sul sito www.sconfini.net e sulla pagina Facebook della Rete DASI FVG.