
Mille splendidi fiori: storie di cura, coraggio e comunità tra Afghanistan e Alto Adige
“Mille splendidi fiori” è un progetto, realizzato con Costa Family Foundation, GEA e Dolomites San Vigilio, nel quale mondi apparentemente distanti dialogano tra loro: poesia e attivismo, impresa e sociale, dall’Afghanistan all’Alto Adige. Lo fanno attraverso storie delle donne afghane della Revolutionary Association of the Women of Afghanistan (RAWA), le cui voci si uniscono a quelle delle operatrici dell’Alto Adige in una conversazione aperta sui temi della resistenza, della dignità e della fiducia.
“Insieme si può…” è presente in questa tavola rotonda, dove poesie, video-testimonianze e la condivisione di una tisana solidale rappresentano un progetto che trasforma “Il Fiore di Herat“, che nasce in Afghanistan, in simbolo di alleanza.
Con l’occasione Shakiba, attivista coraggiosa di RAWA, ci ha inviato un aggiornamento della situazione, purtroppo sempre drammatica. Lasciar parlare lei crediamo sia il mezzo migliore per farvi capire l’importanza di un progetto che cerca di portare speranza, per quanto non sia facile, in Afghanistan. Ecco le sue parole:
Dal cuore di un Paese violentato da decenni di guerra, oppressione e riduzione al silenzio, vi mandiamo il nostro più sentito saluto. In Afghanistan anche solo far sentire la propria voce può essere mortale e la più semplice speranza diventa un radicale atto di coraggio. Noi siamo però ancora qui: sopravvissute, resistiamo e rifiutiamo di spezzarci.
Grazie al vostro ascolto, alla vostra solidarietà e il vostro credere in noi, restiamo attaccate alla vita. In questi tempi oscuri, voi credete nei nostri diritti e questo rappresenta il più potente atto di resistenza. Insieme rompiamo il silenzio e insieme non possiamo essere fermati.
Le donne afghane non si fermano: è rischioso, ma lo fanno perché credono in qualcosa più forte della paura. Credono cioè l’una nell’altra, in quella forza così fragile e potente che prende il nome di fiducia.
La fiducia è lì dove inizia la sopravvivenza e il cambiamento si fa possibile. Noi donne di RAWA abbiamo resistito anche mentre il mondo si voltava dall’altra parte e continuiamo a scegliere di combattere non con le armi, ma con il coraggio, l’educazione e la solidarietà.
Vediamo questa fiducia nelle scuole segrete, nelle cliniche mobili per la salute delle donne e nelle case rifugio dove le donne possono incontrarsi e discutere di diritti, giustizia, sopravvivenza. Luoghi in cui la fiducia è costruita dalle donne con le donne: madri che si prendono cura dei bambini altrui affinché altre donne possano frequentare corsi di formazione, infermiere che si offrono di educare le ragazze sulla cura del proprio corpo, vedove che ricevono assistenza dopo aver perso la loro famiglia.
Il progetto dello Zafferano coinvolge le donne nella coltivazione e nel raccolto: sono mezzi di dignità, indipendenza, educazione attraverso il lavoro. Il tutto grazie alla fiducia di quelle donne l’una nell’altra e verso persone che forse non incontreranno mai di persona, ma che hanno scelto di avere a cuore il loro futuro e tenere alta la visibilità sulla loro condizione anche quando l’attenzione dei media svanisce.
Noi abbiamo fiducia in queste persone e in noi stesse, nel rimanere qui: perché la fiducia non è la fine di un percorso, ma il suo inizio.