Abbiamo a cuore chi ci sta vicino

La vicinanza è una parola che, come tutti i massimi concetti, si presta a molte declinazioni nella realtà. Può essere positiva, negativa, fastidiosa… Quando stiamo male, avere qualcuno vicino è sicuramente d’aiuto e allevia almeno un pochino il dolore. Ma se ho vicino a me un conflitto, sia esso tra persone oppure una vera e propria guerra, sicuramente la vicinanza assume una connotazione negativa, inquietante, terrorizzante nei casi più estremi. Stare vicino a qualcuno che ha un odore sgradevole è fastidioso e la nostra prima reazione è sicuramente l’allontanamento, con tanto di espressione di disgusto dipinta spesso sulla faccia.

Potremmo andare avanti per lungo tempo a discutere del concetto di vicinanza, ma sicuramente un denominatore comunea tutte le interpretazioni c’è: quello che abbiamo vicino ci colpisce molto più direttamente (e violentemente) di quello che non ci è prossimo. In un mondo globale e perennemente connesso, ogni giorno accendiamo la tv o internet e siamo quasi assuefatti da violenza, morte, tragedie, che spesso purtroppo dimentichiamo velocemente, tanto sono lontane… Ma se la sofferenza e il bisogno sono lì vicini, ci guardano negli occhi, possiamo essere indifferenti? Sì, in realtà possiamo, ma la nostra SCELTA è di NON esserlo, o almeno di provare a non esserlo.

Anche nell’anno 2019 il progetto “La Povertà a Casa Nostra” ci ha visto impegnati nel dare un sostegno alle famiglie in difficoltà socio-economica residenti in Provincia di Belluno. In particolare sono stati seguiti 131 nuclei familiari, quasi tutti con figli a carico, alcuni con situazioni ulteriormente problematiche (malattia, disabilità, invalidità, donne sole, vittime di violenza…) che aggravano la già difficile situazione derivante quasi sempre dalla mancanza di lavoro.

Gli aiuti che sono stati erogati hanno riguardato soprattutto le spese alimentari, le spese medico-sanitarie, le spese scolastiche e le spese relative alle utenze domestiche (luce e riscaldamento), per un totale di circa 70.000 euro. Ma al di là dei contributi materiali, quello che abbiamo cercato di fare è andare oltre all’indifferenza, per dare un po’ di ascolto e speranza alle persone che in qualche modo sono arrivate “vicino” a noi.

Fondamentali sono da un lato la condivisione degli interventi con i Servizi Sociali istituzionali e la rete di associazioni ed enti, dall’altro il supporto economico in primis di Cortina Banca, da sempre attenta ai bisogni del territorio, e di tutti i singoli donatori e i Gruppi che si impegnano a sostenere il progetto con la loro generosità.

Così, nella nostra realtà, proviamo a declinare in maniera empatica, solidale e accogliente il concetto di vicinanza.

 

di Francesca Gaio, responsabile progetto “Povertà a casa nostra”