La bussola

di Piergiorgio Da Rold

La bussola è una straordinaria invenzione che ha reso possibile la navigazione in mare aperto e lo sviluppo del commercio mondiale. Probabilmente il principio su cui si basa fu scoperto già dai cinesi, ma la sua diffusione è avvenuta a partire dal XIII secolo grazie alle Repubbliche Marinare (Amalfi in testa). Combinata con un orologio e un sestante permette, ancora oggi, di determinare con precisione la propria posizione e di calcolare la rotta da seguire per una determinata destinazione. Prima della bussola, le uniche indicazioni a disposizione dei naviganti erano la posizione del sole e delle stelle nel cielo e per non perdersi nell’immensità del mare o delle nebbie era necessario seguire le coste, confidando sulle prime mappe e sui fari posizionati in punti strategici sopraelevati.

Con l’avvento delle comunicazioni radio e dei satelliti tutto è diventato più semplice. I moderni GPS, collocati ormai su tutte le auto e presenti anche nei telefonini, ti dicono dove sei e dove stai andando con l’approssimazione di pochi metri.

Ma se la lampada è necessaria per illuminare il cammino, esiste una bussola che possa indicare a “Insieme si può…” lo scopo del viaggio, la direzione da seguire, la meta da raggiungere?

In effetti questi sono scritti nell’atto costitutivo e nello statuto e sono ben riportati anche nel logo dell’Associazione. In estrema sintesi possiamo dire che “Insieme si può…” è nata, si è sviluppata e continua a operare, per costruire un mondo migliore.

Con la pratica dell’autotassazione mensile abbiamo voluto sottolineare da subito che questo impegno doveva innanzitutto partire da noi, che abbiamo avuto la fortuna di nascere e di vivere dalla parte giusta del mondo, per raggiungere coloro che, invece, sono nati e (soprav)vivono con meno di 1 € al giorno, e che, ancora oggi troppo spesso, muoiono di fame, di sete, di malattia, all’ultimo chilometro di strada che, dal punto di vista geografico, può trovarsi anche a 100 metri da casa nostra!

Per “Insieme si può…” non esistono “gli affamati” ma Ocen, Isaac e i tanti (troppi!) bambini incontrati – e assistiti con le loro mamme – anche in questo ultimo viaggio. Non esistono “i disabili”, ma Catherine e le cicatrici che le deturpano il corpo ma che non le impediscono di frequentare la scuola grazie al “sostegno a distanza” di una famiglia bellunese, o Charles, che grazie ai giovani del gruppo “Stand Up” ha ora una nuova carrozzina. Bambini, donne, uomini che si sono ritrovati loro malgrado a essere “ultimi” e che ora stanno riscoprendo la gioia di vivere.

“Insieme si può…” significa allora saper contare ogni volta sempre e soltanto fino a UNO, perché ogni singola persona è importante al punto da meritare (al di là del merito personale) tutta l’attenzione, l’impegno, la dedizione possibili.

Nessuno aspira a essere ultimo, ma “Insieme si può…”, se vuole rimanere fedele alla propria vocazione e alla ormai più che trentennale storia, deve scegliere di stare dalla parte e a fianco proprio degli ultimi. Sempre e comunque.

Per questo è necessario tarare costantemente la bussola tenendo ben presente che l’ago è formato da due semplici parole: “E tu?”, che inchiodano tutti e ognuno alle proprie responsabilità.

Avevo fame, e tu?

Avevo sete, e tu?

Ero nudo, e tu?

Ero ammalato, e tu?

Ero rifugiato, e tu?

La bussola ci indica il cammino da seguire, la lampada lo illumina. Spetta a noi rimanere sulla strada che porta all’ultimo chilometro per dire agli ultimi, con le parole e con i fatti, che… Insieme si può costruire un mondo migliore per tutti!

 

Nel corso dell’ultima Assemblea Generale del 31 marzo durante la quale è stato approvato il bilancio 2018, Piergiorgio Da Rold, per il quale il 1° aprile si aprivano le porte del pensionamento, ha consegnato al nuovo Direttore Daniele Giaffredo (e tramite lui a tutti i membri di “Insieme si può…”) tre oggetti significativi per la vita dell’Associazione: una lampada accesa, una bussola, un catino con un asciugamano.

Foto tratta da freepik – it.freepik.com