Fermare

Di fronte all’ennesima tragedia avvenuta nel Mediterraneo, che ha visto la morte di (probabilmente) un centinaio di persone tra cui tanti bambini, le reazioni della politica sono state a dir poco incredibili e decisamente scandalose.
“L’unico modo per affrontare seriamente con umanità questa materia è FERMARE le partenze” (Presidente del Consiglio Giorgia Meloni).
“La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo la vita dei propri figli” (Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi).
“È bene che le ONG salvino i profughi, ma se si danno appuntamento con gli scafisti non è più salvare” (Ministro degli Esteri Antonio Tajani). Cosa c’entri poi questo con la tragedia attuale non si capisce!

La parola ricorrente però è stata: FERMARE, fermare i profughi a tutti i costi. Mi viene spontaneo sottolineare che, al di là di incolpare i trafficanti, nessuno mai dice che bisognerebbe:
FERMARE la vendita di armi a Paesi poverissimi;
FERMARE il furto delle risorse minerarie degli stessi Paesi (Congo, Etiopia, Afghanistan…);
FERMARE lo spreco alimentare che sta affamando 840 milioni di persone;
FERMARE lo sfruttamento dell’80% della popolazione mondiale, costretta a sopravvivere con 1 euro al giorno;
FERMARE la riscossione del debito e gli interessi criminali con cui i Paesi ricchi strozzano quelli più poveri.

Inoltre mi sento anche di dire che (almeno) Piantedosi è un “ignorante” e un “deficiente”.
“Ignorante” perché non conosce il significato della parola DISPERAZIONE: “lo stato d’animo di chi non ha più alcuna speranza ed è perciò oppresso da inconsolabile sconforto e da grave abbattimento morale”, e anche “il coraggio di chi, non avendo altra via d’uscita, osa il tutto per tutto”. Cioè, è proprio la DISPERAZIONE che giustifica il fare cose che non si farebbero in situazioni normale.
“Deficiente” perché mancante, al di là di frasi di circostanza, di qualsiasi forma di reale partecipazione ed empatia nei confronti di persone che, anzi, sono state criminalizzate per il loro comportamento. Di fronte a vittime provenienti da Afghanistan, Siria, Pakistan, affermare che la risposta alla migrazione di persone alla ricerca di un futuro migliore è FERMARLI a casa loro, o prima che arrivino qui da noi, è anticostituzionale, anticristiano e gravemente offensivo nei loro confronti e nei confronti di tutti coloro che scappano da miseria, guerra e oppressione.
Ma probabilmente il Ministro Piantedosi voleva solo consigliare a quelle persone di venire da noi rivolgendosi a un’agenzia di viaggi o sfruttando una bella crociera nel Mediterraneo.

Piergiorgio Da Rold