Sostenibile e solidale: il nuovo tè nero alla vaniglia dall’Uganda firmato Pompadour
Bacche di vaniglia, tè nero di pregiata vaniglia ugandese e un progetto che, ancora una volta, vuole costruire un mondo migliore partendo dalle persone. “Insieme si può…”, in collaborazione con Pompadour e Costa Family Foundation, ha realizzato un prodotto di alta qualità, sostenibilità ambientale e forte impatto sociale per i coltivatori. Si tratta del tè nero alla vaniglia, frutto di un progetto appena partito ma già ricco di benefici per le comunità ugandesi.
IL PROGETTO VANI-COOPS
In Uganda, tra le coltivazioni con un forte potenziale di sviluppo economico e sociale c’è la vaniglia, prodotta in 13 Paesi nel Mondo. Dalla metà degli anni Novanta ha iniziato ad assumere un ruolo significativo anche qui, dove coinvolge oggi 65.000 famiglie. Nonostante il notevole valore sul mercato, i coltivatori spesso sono però in condizione di dipendenza dai commercianti e vivono in condizioni di grande fragilità, oltre ai molti casi di bambini che lavorano nelle piantagioni e non frequentano la scuola.
Al contempo, il 70% delle persone impiegate nella coltivazione sono donne, il che garantisce un importante strumento per la parità di genere.
“Vanicoops – spiega Stefania Ceruso, responsabile per Insieme si può dei progetti in Uganda – è un progetto realizzato con molti partners in Uganda e Italia, finanziato attraverso bando da AICS – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, e avrà durata triennale. Si propone di fornire a coltivatori e coltivatrici sia le competenze per migliorare qualità e quantità della vaniglia, sia le strutture per farlo. Abbiamo ad esempio in programma la costruzione di cinque laboratori di trasformazione del prodotto, che permetteranno ai produttori di trarne un guadagno maggiore e li incoraggerà a non tagliare le piante e cambiare coltivazione quando il prezzo di mercato scende. Inoltre, creeremo un laboratorio indipendente a beneficio dei coltivatori, per i test di qualità, un’azione che sarà sostenuta da Pompadour”. A ciò si aggiungerà la formazione dei produttori per incrementarne le conoscenze sia agricole sia finanziarie e la disseminazione in molteplici contesti in Italia.
“Questo tè nero alla vaniglia – aggiunge Fabio Bertocchi di Costa Family Foundation – è un esempio concreto di come l’eccellenza può nascere dalla cura della terra e delle persone che la abitano. Il progetto in Uganda, che da anni sosteniamo con Insieme si può, dimostra che è possibile creare valore restituendo dignità al lavoro agricolo, preservando saperi locali e generando opportunità reali per la comunità. Quando un prodotto porta con sé questa attenzione all’ambiente, alla cultura e alle persone, diventa qualcosa di più prezioso: un gesto di responsabilità condivisa che coinvolge produttori, partner illuminati come Pompadour e consumatori consapevoli. È questo il tipo di economia che vogliamo sostenere: un’economia che rigenera crea legami autentici e moltiplica valore per tutti”.
Pompadour – con il marchio Peter’s Tea House di prodotti di eccellenza per le omonime sale da tè – infatti ha scelto la vaniglia da filiera responsabile proposta da Insieme si può con Costa Family Foundation per questa speciale miscela. Ha scelto inoltre, come già detto, di co-finanziare la realizzazione di un laboratorio per l’analisi della vaniglia in Uganda, a disposizione delle cooperative di coltivatori.
DALLA PIANTA AL TÈ
La vaniglia ha un lungo processo di coltivazione e lavorazione: la pianta ha bisogno di 3 anni per essere produttiva e l’impollinazione va fatta a mano fiore per fiore. Per la maturazione dei frutti occorrono poi circa 9 mesi, cui se ne aggiungono altri 5-7 per ottenere la bacca essiccata. Per questo, nonostante l’area ugandese permetta due raccolti annui, i costi rimangono elevati. È però ufficialmente riconosciuta come una coltura strategica a livello nazionale e il prevede anche la realizzazione di incontri tra i coltivatori e le istituzioni, come Ministero dell’agricoltura e Fao, così da poter trovare soluzioni alle problematiche esistenti.
Nel frattempo, i primi benefici sono già evidenti. I maestri del tè di Pompadour hanno infatti già selezionato la variante di vaniglia con la quale è stato realizzato il tè disponibile presso la sede di “Insieme si può…”: un tè nero di alta qualità, con una punta di calendula al suo interno, disponibile sia in bustine sia sfuso – oltre alle pregiate bacche.
“Abbiamo scoperto che la vaniglia ugandese – conclude Ceruso – è molto pregiata. Ha infatti un elevato contenuto di vanillina, superiore anche a quello del Madagascar, quindi il potenziale è davvero elevato: l’idea di riuscire a portarla sul mercato italiano ed europeo è quindi per noi motivo di orgoglio, perché potrebbe rappresentare un cambiamento radicale nella vita delle famiglie di contadini beneficiarie di questo progetto”.
Il tè si può trovare in anteprima presso l’ufficio di “Insieme si può…” a Ponte nelle Alpi e verrà presentato da Pompadour nelle sale da Tè Peter Tea House dal prossimo febbraio.