Seminare e raccogliere solidarietà

Marina Mazzorana è volontaria di lungo corso e da qualche anno responsabile del Gruppo ISP della Parrocchia di San Giovanni Bosco di Belluno. In occasione del tradizionale mercatino di artigianato equo-solidale che il Gruppo organizza da quasi 40 anni in concomitanza della festività dell’Immacolata ci racconta dell’impegno per sostenere i progetti di ISP e di come la solidarietà seminata nel tempo continui a generarne altrettanta.

Presentati brevemente.
Sono Marina Mazzorana e sono responsabile del Gruppo ISP della Parrocchia di San Giovanni Bosco di Baldenich, una frazione di Belluno.

Come ti definiresti in tre parole?
Direi solare, perché la mia natura è di essere positiva e allegra; coinvolgente, perché cerco di coinvolgere sempre più persone a partecipare alle attività del Gruppo e a sostenere la causa di “Insieme si può…”; e poi sempre in movimento, non sono capace di stare ferma!

Come definiresti ISP in tre parole?
Lo definirei con una frase: un insieme di persone che hanno a cuore la realizzazione di tanti progetti.

Come hai conosciuto ISP?
La mia passione per i bambini mi ha portato ancora tanti anni fa a riflettere su quanti bambini nel mondo avessero bisogno di aiuto, e ho trovato nel Sostegno a Distanza di “Insieme si può…” il canale per riuscire a dare il mio contributo e assicurare a questi bambini un futuro migliore.

Cosa ha fatto scoccare in te la “scintilla” dell’impegno concreto?
La mia “scintilla” è stata il voler aiutare, mettendomi in gioco in prima persona, chi è meno fortunato di me.

Qual è la “benzina” che nel tempo ha tenuto vivo questo impegno?
Per me è vedere il coinvolgimento di tante persone nel nostro Gruppo di San Giovanni Bosco: io ne faccio parte da 30 anni, prima più marginalmente per impegni lavorativi e familiari, ma adesso che sono in pensione riesco a essere parte attiva e con me ci sono molti altri volontari, tutti con l’obiettivo comune di realizzare importanti progetti e riuscire a continuare a sostenere a distanza i 10 bambini che supportiamo come Gruppo.

A dicembre, in occasione della festività della Madonna Immacolata, con il Gruppo di San Giovanni Bosco da diversi anni organizzate il mercatino solidale a sostegno dei progetti di ISP. Ci racconti un po’ di quest’iniziativa?
Ormai sono quasi 40 anni che organizziamo in concomitanza con la festività dell’8 dicembre il mercatino solidale qui in parrocchia, che una volta durava una settimana, adesso alcuni giorni: quest’anno è stato sabato 6, domenica 7 e lunedì 8 dicembre. Il ricavato del mercatino va sempre a sostegno di due progetti, uno sul territorio locale per le famiglie bellunesi in difficoltà e uno nel mondo, che per il 2025 sarà “Fuori strada!” per aiutare i bambini vittime di tratta e sfruttamento in Uganda. Al mercatino si possono trovare gli oggetti del mercato equo-solidale provenienti da varie parti del mondo, ma soprattutto ci sono lavori artigianali realizzati manualmente dai nostri volontari, che offrono tutto gratuitamente in modo da poter destinare interamente le offerte raccolte ai progetti.

Quali sono le motivazioni che vi spingono nel portare avanti questa e le altre iniziative che il Gruppo realizza durante l’anno?
Abbiamo notato la sensibilità dei nostri parrocchiani a voler donare anche senza ricevere niente in cambio, molti fanno un’offerta proprio per sostenere il progetto, senza acquistare nulla. Mi ha colpito molto l’anno scorso una famiglia originaria del Brasile che abita qui da molti anni: sono venuti al mercatino e hanno voluto fare una donazione per i due progetti che sostenevamo, dicendo che quando sono arrivati in Italia “Insieme si può…” li aveva aiutati a sistemarsi e a trovare lavoro, e adesso che si sono stabilizzati e realizzati vogliono restituire un po’ dell’aiuto ricevuto dandolo a chi ne ha più bisogno.

Molte volte si pensa che non serva a molto l’impegno del singolo o di poche persone per risolvere le grandi disuguaglianze presenti nel mondo…
In realtà magari ci sono persone che vorrebbero aiutare, ma non sanno bene cosa fare e quindi rinunciano. ISP è una realtà affidabile, locale, con obiettivi concreti: non risolvere i problemi del mondo, ma costruire passo dopo passo un pezzetto di mondo migliore.

Visto che siamo a dicembre, cosa ti auguri per questo imminente anno nuovo?
La fine delle guerre in tutto il mondo, di poter dare serenità a tante persone. E anche vedere sempre più sorrisi di bambini che vengono sostenuti a distanza attraverso “Insieme si può…”.

E per l’anno nuovo di ISP?
Mi auguro che l’Associazione si rinforzi sempre di più con persone valide, che abbiano a cuore il prossimo e in particolare il futuro dei bambini.

Per concludere, cosa significa per te essere ISP?
Per me significa credere nei valori cristiani e aggiungere la mia piccola goccia di aiuto nel grande mare di ISP, che ha bisogno di ognuno di noi per poter continuare a dare una speranza e un sorriso a tante persone che soffrono nel mondo e qui.