Un tranquillo weekend a Mogadiscio

Il racconto di Davide Franzi, country director di ISP in Africa, sulla sua visita al progetto di Insieme si può a Mogadiscio in Somalia.

Finalmente, dopo vari tentativi falliti e viaggi rimandati per ragioni di sicurezza, siamo riusciti a organizzare la visita a Mogadishu per il progetto Scuola Al Jazeera, ribatezzata poi “Abdulahi Wayeel Primary School”, in ricordo del Ministro dell’Educazione somalo ucciso l’anno scorso in un attentato terroristico.

Dal 2009 ISP sta finanziando il progetto tramite l’African Union Peace Keeping Mission (AMISOM) – la forza di pace dell’Unione Africana composta da Uganda, Kenya, Etiopia e Burundi – che sta tentando di riportare la pace nel paese martoriato dalla guerra civile che dura dal 1991 e che per gran parte dell’ultimo decennio è stato governato da vari signori della guerra e da Al Shabab, movimento terrorista legato ad Al-Qaida.

I militanti di Al Shabab sono stati costretti ad abbandonare la capitale nel 2011 ed è stato eletto un nuovo governo. Ma la violenza persiste soprattutto nel resto del paese (mentre scrivo questo diario di viaggio mi giunge la notizia di un ennesimo attentato, questa volta al neo eletto Presidente Somalo, che a Mogadishu ha causato 13 i morti).

Il mio sarà un viaggio brevissimo, solo 2 giorni, causa impegni lavorativi, ma non posso perdere l’occasione. Una premessa: non vivendo sul posto, anche se negli ultimi vent’anni mi sono sempre interessato alla Somalia, non prendetemi per esperto del Paese: le mie sono considerazioni personali di chi ha fatto molti progetti di emergenza in 7 paesi diversi.

La scuola è nata su iniziativa di Saad Katemba, ufficiale dell’esercito ugandese in missione AMISOM (nonchè marito di Unior, responsabile di ISP Uganda), per aiutare i bambini sfollati che vivevano vicino al loro campo base . Visto l’impatto positivo sulla popolazione, dopo il rientro di Saad in Uganda, la scuola è stata gestita dai vari comandanti che si sono succeduti, anche se il responsabile ufficiale rimane lui.

Dovevamo partire con volo militare AMISOM, ma alla fine siamo partiti con Uganda Airline che da tre mesi ha aperto la nuova rotta Entebbe (Uganda) – Mogadishu. Appena avuto in mano il biglietto, ho dovuto affrontare la prima emergenza: tranquillizzare mia moglie Giulia... continua a leggere >